Istat: Due pesi e due misure ….e Buone Feste a tutti!

Roma -

Celebrato il brindisi presidenziale, e dileguatisi per tempo i vertici, sono state pubblicate le graduatorie per le progressioni di livello a 17 giorni dalla chiusura del lavoro delle commissioni.

Con uno stanziamento di poco superiore ai 500 mila €, abbondantemente taglieggiato rispetto ai 900 mila previsti dalle norme contrattuali, il 48% dei circa 500 partecipanti non ha ottenuto il passaggio di livello. In 53 casi si è sancita addirittura la bocciatura.

E’ la meritocrazia, miei cari, e l’aumento stipendiale lo si deve meritare: non possono mica averlo tutti!

Conoscete anche voi la propaganda vigente: dismessa, insieme ai silos, la retorica dell’Istat come una grande famiglia, ora vige la retorica del siamo tutti sulla stessa nave. Quel che non si dice è che, su questa nave, c’è chi viaggia in prima classe, chi in seconda e chi rimane relegato in terza.

Quando si prova a sbirciare cosa accade in prima classe, si scopre che dal 2012 in avanti per remunerare i risultati di circa 30 posizioni dirigenziali si stanziano quasi 2 milioni di euro all'anno. E chi ricopre queste posizioni sta al top del merito, con valutazioni mediane tra i 98 e i 100.

Il voto minimo nelle procedure ex art. 54 è stato 35,3; quello massimo 96, che corrisponde spesso al punteggio minimo assegnato ai dirigenti. Il mantra dominante è quello della selettività nella valutazione della performance per premiare i più meritevoli, dirigenti compresi: in Istat sono sempre e solo bravissimi.

Il tempo di cambiare è arrivato da un pezzo: i due pesi e le due misure dipendono solo dal fatto che la bilancia è truccata.

 

 

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