ENEA: 18 LUGLIO IN VIA MOLISE TRA LUCI, OMBRE E VOCI PRECARIE

Roma -

Dare come scadenza di mobilitazione una giornata di solleone in pieno luglio, con una fetta del personale già in ferie e un’altra preoccupata solo di non mollare la propria stanzetta in aria condizionata, non è stata certo una scelta leggera. Eppure nonostante il caldo soffocante, e il clima di muta rassegnazione che circola tra molti, un centinaio di lavoratori ENEA ha portato ancora una volta la propria protesta sotto le finestre del Ministero dello Sviluppo Economico.

Dopo aver bussato allo stesso Ministero lo scorso 9 maggio e successivamente protestato in piazza Montecitorio il 13 giugno, ricercatori, tecnici e amministrativi sono tornati così a via Molise per dire basta ai tagli selvaggi che stanno uccidendo giorno dopo giorno il secondo Ente di ricerca italiano e per dire basta al commissariamento (e alla “giunta IacoLelli”) che sta portando al degrado l’ente.

La spending review del governo Monti mette sotto tiro un tessuto lavorativo già pesantemente provato dalle micidiali decurtazioni degli anni precedenti (circa 38 mln € in meno) e prepara il colpo definitivo con un ulteriore taglio di 2,6 mln da qui alla fine dell’anno con altri 6,5 mln in meno dal 2013.

In azione combinata con l’attacco del governo ci sono poi i tre anni di commissariamento che hanno portato solo una riorganizzazione di facciata con la creazione di una pletora di posizioni di responsabilità utili alla gestione del comando ma totalmente inadeguate ai compiti dell’Ente. Tale piramide è un “pozzo senza fondo” che tra l’altro necessita di essere alimentata al punto che si firmano accordi bidone dove si sottraggono soldi ai lavoratori per indirizzarli verso le indennità di responsabilità.

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