ENEA: PROPOSTE AL QUINTO PIANO

Roma -

Stato d’agitazione e mobilitazione permanente contro la situazione “insostenibile e drammatica” dei Centri, condizioni “allo stremo” del Personale che rendono “irrinunciabili forme di pressione e di protesta per convincere la Direzione ad una inversione di rotta”: queste sono solo alcune delle dichiarazioni contenute nei comunicati RSU (di Casaccia e non) ribadite peraltro in decine di assemblee e riunioni pubbliche.

C’è chi certi impegni li sottoscrive, li agita in pubblico con la voce grossa e “‘a faccia feroce” ma poi se li perde per strada. C’è poi qualche confederazione “minoritaria” che vede certe frasi come inopportune e spesso ne fa motivo di denigrazione verso il ruolo “indipendente” delle RSU (salvo poi riconoscere, a denti stretti, che senza gli “ultrà di Casaccia” il tema dei tagli sarebbe stato chiuso per tutti al massimo ribasso).

Per altre OOSS invece le cose firmate RSU a volte funzionano a volte no, magari tornano utili per una giornata di sole a Montecitorio ma non sempre valgono la fatica di una mobilitazione continua ovvero la responsabilità di sostenerle pubblicamente anche a rischio di esporsi affrontando i momenti di “bassa”, l’opportunismo poco solidale di propri iscritti o l’esemplarità “minoritaria” di certi temi (come quello dei trasporti).

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