ENEA: I PROTOCOLLATI

Roma -

Non sempre le toppe coprono i buchi. A volte gli interventi pensati per rimediare ad una situazione illogica sono l’altra faccia del male che si vuole riparare. Stiamo parlando del cosiddetto Protocollo sulle Relazioni Sindacali sottoscritto ieri lunedì 2 dicembre da tutti meno che USB. In casi del genere, per un accordo di questo tipo, l’assenza di unanimità sarebbe dovuta valere come archiviazione dell’intera vicenda. Ma UCP e le OoSs “protocollate” (Cisl-Cgil-Uil più Anpri), invece di rimettere nel cassetto l’articolato proposto hanno deciso di sottoscriverlo. E’ un accordo che merita qualche  spiegazione.

Il problema della regolarizzazione delle relazioni sindacali –ovvero la definizione di norme condivise tra le parti per evitare comportamenti scorretti- è storia che va avanti da un po’ qui in ENEA. Un anno fa era stata proprio USB a chiedere all’ENEA un testo che regolasse le procedure di convocazione, di firma e durata incontri, invio documenti, ecc. sulla falsariga di quanto avviene presso l’ARAN. E questo  per garantire il superamento di certe consuetudini “locali”, made in ENEA, totalmente inaccettabili nel comparto degli EPR (lungo i corridoi del 5° piano a Lg Thaon de Revel può anche accadere ad esempio che riunioni date per chiuse fossero resuscitate d’improvviso e che si procedesse a firma con varie componenti già sulla via di casa). Per USB insomma il problema centrale era la pari dignità ai tavoli tra UCP e tutte le OoSs e per le OoSs tra di loro.

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