Mentre l'INEA rischia la chiusura e molti lavoratori il licenziamento, altri fanno carriera

Il Ministro Martina è colui che ha deciso di rottamare la generazione di ricercatori coetanei del premier Renzi e di promuovere invece quei Dirigenti che hanno collaborato e appoggiato la malagestione dell’ex Direttore Generale dell’INEA Manelli, che ha prodotto 50 mln di euro di buco!

È infatti di queste ultime ore la notizia che annuncia l’imminente insediamento di un Dirigente di Ricerca dell’INEA come Capo della segreteria tecnica del Mipaaf.

Il Ministro Martina sa bene, dato che era già Sottosegretario con l’ex Ministro De Girolamo, che l’INEA negli ultimi otto anni è stata gestita male, al punto da rendere necessario e non più rinviabile il commissariamento dell’Ente, e che il Dirigente di Ricerca ora nominato dal Ministro è stato uno dei più fedeli collaboratori dell’ex D.G. Manelli e in quanto tale corresponsabile della drammaticità dell’attuale situazione.

Non vorremo, allora, che questa più che una promozione sia una operazione di salvataggio “trasversale”, e “chissenefrega” degli altri 400 lavoratori dell’INEA.

Il Ministro Martina dovrebbe avere ben chiaro in mente quali sono le cose da rilanciare - INEA e CRA – e quali sono le cose che invece vanno assolutamente rottamate - quella classe dirigente che per anni sia all’INEA che al ministero si è preoccupata  solo di tenere  gli occhi chiusi di fronte allo sfascio, mentre i dirigenti USB P.I. che denunciavano lo stato delle cose, venivamo puniti con sanzioni disciplinari.

In tutto ciò il Ministro Martina dovrebbe sapere bene che in Italia l’agroalimentare nel sistema economico ha un ruolo maggiore che in tutti gli altri paesi, e che l’Italia dovrà negoziare, come paese membro dell’UE, accordi di libero scambio con il Giappone e l’USA. Tutto ciò si può realizzare solo se si hanno le necessarie competenze, le quali, ovviamente, sono il patrimonio dell’’INEA. In tutti gli altri paesi europei esiste un Istituto Nazionale di Economia Agraria, indipendente e pubblico, mentre la “nuova” politica del Presidente del Consiglio, punta a dissolvere il patrimonio di conoscenze accumulato dall’INEA in 80 anni.

I precari, i lavoratori a tempo indeterminato di INEA e CRA sono stanchi di pagare i debiti di altri. Sono stanchi di vedere promossi i soliti noti e licenziati coloro che lavorano per il bene  del paese.

Per questi motivi USB P.I. – Ricerca indice lo stato di agitazione.

Il 3 aprile saremo davanti al ministero a chiederne conto al Ministro!

Rispediremo al mittente la rottamazione della ricerca pubblica in agricoltura.

USB P.I. - Ricerca