Istat, la scomunica della Cgil verso i lavoratori critici: non è sindacalismo, è caporalato!

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Il 22 giugno la Flc-Cgil Istat ha fatto uscire un comunicato sul rigetto di un ricorso presentato in maniera autonoma da 321 lavoratori IV-VIII livello dell’Istat, che avevano esercitato il diritto di contestare in sede giuridica l’ammontare dei fondi del salario accessorio 2011-2013.

Con una veemenza e una forza mai esercitata nei confronti dell’Amministrazione, la Cgil si è scagliata contro i lavoratori irridendo il rigetto del loro ricorso, esaltando le conclusioni del giudice e sconsigliando i lavoratori dal ricorrere in appello.

Presi dal fervore, si è anche passati sopra il fatto che, malgrado l’esito sfavorevole, la sentenza non dichiara soccombenti i ricorrenti; in ragione della complessità e della unicità della questione giuridica sottoposta al giudizio del tribunale. Ma non è l'unica dimenticanza voluta.

 

Vale la pena di ricordare i fatti. A partire almeno dall’assemblea del 11 giugno 2015, nel corso della quale i lavoratori proposero una piattaforma di rivendicazioni sui fondi accessori 2011-2013, condivisa da Flc-Cgil (vedi link successivo) e Usb-Pi (in allegato il documento che inoltrammo).

L’atteggiamento della Cgil, unica fra le due organizzazioni ad avere accesso ai tavoli di contrattazione, fu da subito ambiguo quando non apertamente carnevalesco. Al successivo tavolo di contrattazione la Cgil sostenne per finta quella piattaforma; tuttavia dinanzi ai lavoratori, in stato di agitazione da 4 mesi e la cui protesta ampia e partecipata causò a più riprese reazioni scomposte, intimidatorie e violente da parte dei vertici Istat, venne perorata la causa dell’indizione di uno sciopero a luglio (a luglio: sic! Verifica qui dal loro sito e prova a leggere la piattaforma, se riesci).

Da scafati voltagabbana, neanche un mese dopo dichiarano (qui il comunicato) di avere ricevuto il mandato a firmare gli accordi. Era falso: inondati dalle critiche, tornano alla casella di partenza fino all’ottobre successivo, momento in cui tirano definitivamente giù la maschera e siglano gli accordi. Delle rivendicazioni della piattaforma rimane solo qualche parziale e timida traccia nella nota a verbale allegata alla firma da loro tanto agognata (qui a pag. 5). Si citano anche due delle questioni poi portate dinanzi al giudice: i) corretto inserimento di risparmi e ratei delle cessazioni dei beneficiari di progressioni economiche ex art. 53; ii) esclusione del personale a tempo determinato nel computo del taglio proporzionale alla diminuzione del personale in servizio. Quest’ultima era stata per prima sollevata da Usi Ricerca (leggi qui): dal 2011 non c’è stata alcuna riduzione della consistenza media del personale in servizio in Istat; quindi, non andava effettuato alcun taglio rispetto al fondo accessorio del 2010. Una perdita ingente e ingiustificata di risorse, malgrado l’aumento del personale in servizio: -5,3% nel 2011; -7,4% nel 2012; -9,4% nel 2013 e – 11,1% nel 2014.

 

Tutto questo è oggi diventato oggetto di un “fantasioso ricorso”, vergognosamente sbeffeggiato. Si finge di non sapere che fu la contrarietà della vertenza auto-organizzata ad accontentarsi di accordi a perdere e la presa d’atto di non avere ai tavoli alcuna degna rappresentanza effettiva, principalmente a causa della balbuzie rivendicativa della stessa Cgil, a spingere i lavoratori sul terreno del ricorso legale. Via del ricorso, peraltro, intrapresa anche dalla Uil.

Il messaggio di questo comunicato infame è chiaro: fuori i falsi profeti dal sacro tempio della contrattazione sindacale, destinata ai soli adepti. Sebbene il ruolo che costoro svolgono, oramai da tempo immemore, è quello di fare i sudditanti vidimatori dei voleri dell’Amministrazione, nessuno si deve azzardare a mettere in discussione questo triste primato. Lo scopo dell’avvertimento non è quello di recuperare la credibilità perduta, accordo a perdere dopo accordo a perdere; molto più modestamente e vigliaccamente, consiste nell’insinuare il dubbio che non esiste alcuna alternativa, per quanto rancida sia la sbobba che viene propinata.

 

Se veramente i burocrati sindacali fossero interessati a riempire le trattative sindacali di contenuti positivi per i lavoratori, toccherebbe loro andare oltre le note a verbale. Ossia fare sindacato: non sia mai! Solo per fare qualche esempio, sugli anticipi di fascia si sarebbero resi indisponibili ad una violazione delle norme contrattuali che riduce drammaticamente le risorse. Sui benefici assistenziali non riscriverebbero da anni la medesima nota a verbale sull'illegittimo mancato inserimento di alcune voci (e quindi meno risorse!). Sul trattamento accessorio, avrebbero chiesto la puntuale esecuzione di quanto pattuito nell’intesa sul conto terzi sottoscritto da tutte le sigle sindacali, esito positivo di tre giorni di lotta intensa contro la direzione generale (in allegato l’intesa e la nostra comunicazione all'Amministrazione Istat sulla adesione di Usb all'intesa).

Mobiliterebbero su questo e altro i propri avvocati patrocinatori. Uno dei quali ha seguito la causa dei lavoratori Istat in primo grado; pur avendo consigliato convintamente ai lavoratori di ricorrere in appello date le motivazioni della sentenza di primo grado, si è successivamente sfilato per “motivi personali”: un’ora e mezza prima della diffusione del comunicato in Istat.

 

Per tutte queste ragioni, non ci stupisce neanche un po’ vederli gongolare: non è un semplice togliersi il sassolino dalla scarpa, quanto piuttosto la astiosa e convinta rivendicazione del lavoro da caporalato sindacale che svolgono. Lo reputiamo perfettamente coerente con la linea di azione sindacale che critichiamo da quando siamo in Istat e rispetto alla quale continuiamo a dichiararci radicalmente alternativi, in direzione ostinata e contraria.

 

 

Stai dalla tua parte! Passa a Usb

USB Ricerca

In Allegato:

allegato 1: il comunicato della Flc Cgil Istat
allegato 2: lettera di Usb ai vertici per inoltrare la piattaforma rivendicativa a sostegno della vertenza dei lavoratori IV-VIII
allegato 3: il verbale di concertazione del 22/12/2015 sull’uso del conto terzi per incrementare le risorse del trattamento accessorio dei livelli I-III e IV-VIII
allegato 4: lettera di Usb ai vertici per la adesione all’intesa sul conto terzi