Riconquistiamoci il comparto Ricerca: venerdì 31 presidio USB all'Aran…

Roma -

Dall’ultima tornata contrattuale abbiamo tratto una certezza, il comparto Istruzione e Ricerca è un abominio!

Noi, già durante la trattativa per la ridefinizione dei comparti, avevamo denunciato che l’accorpamento con la Scuola avrebbe di fatto marginalizzato il settore degli Enti Pubblici della Ricerca e dell’Università. Il primo CCNL del nuovo comparto Istruzione e Ricerca ha confermato tutte le nostre preoccupazioni.

Il 90% del tempo della trattativa è stato riservato alla Scuola che, con il suo milione di lavoratori, pesa enormemente di più sia per l’ARAN che per i sindacati concertativi. Emblematica in tal senso la notte in cui si è chiuso il contratto, nella quale sono stati solo i rappresentanti dei sindacati della Scuola a fare il contratto, in una sala a parte con il Presidente dell’ARAN. Una manifestazione di arroganza, che aveva però il pregio della sincerità. Una sorta di “io so’ io e voi nun sete un ca…” sputato in faccia ai rappresentanti sindacali della Ricerca, ma soprattutto ai lavoratori degli EPR che sono usciti da quella trattativa con un pessimo contratto e anche con la consapevolezza di avere davanti una prospettiva fatta di marginalità.

Intanto il presente ci racconta degli effetti di quel pessimo contratto, con il CNR che ha iniziato a “minacciare” provvedimenti disciplinari a chi non obbedisce e l’INAPP che si prepara a tagliare pesantemente i salari accessori di Tecnici e Amministrativi. Senza contare che l’autonomia differenziata, dopo i risultati elettorali, è un’ipotesi sempre più concreta e con essa le gabbie salariali regionali.

Eppure la Ricerca dovrebbe essere un settore al centro di qualsiasi progetto di sviluppo di un Paese. Un ambito in cui investire, nel quale tutelare le professionalità. Ma non nel nostro Paese.

E poi ci lamentiamo della fuga dei cervelli! Dovremmo piuttosto chiederci perché ancora qualche ricercatore decide di rimanere testardamente a provare a fare ricerca in Italia! Senza fondi, senza strumenti adeguati, con i salari più bassi d’Europa, magari anche precario e per di più senza neanche un contratto nazionale dedicato!

Se si volesse passare dalle parole ai fatti servirebbe creare per la Ricerca un ambito dedicato fatto di una governance esclusiva ed unica per tutti gli enti, investimenti su bilanci degli enti e infrastrutture, stabilizzazione di tutti i precari e un piano di assunzioni straordinarie, un comparto di contrattazione nel quale dare risposte ai veri problemi dei lavoratori degli EPR.

Il comparto diventa simbolo di una dignità negata, che i lavoratori della Ricerca si portano addosso tutti i giorni che si recano al lavoro

Solo USB sta sostenendo in tutte le sedi istituzionali l’esigenza di una modifica normativa che preveda un comparto autonomo di contrattazione per gli enti di Ricerca e porterà la propria protesta all’ARAN in occasione dell’apertura del CCNQ di definizione dei comparti di contrattazione.

VENERDÌ 31 MAGGIO ORE 9,30

PRESIDIO DAVANTI ALL’ARAN

…per restituire dignità alla ricerca pubblica

 

Unione Sindacale di Base P.I. Ricerca