Istat: Dal sindacato trattante al sindacato questuante

Roma -

Come USB Istat abbiamo di recente denunciato la palese illegittimità su due questioni: a) la costituzione del fondo benefici socio-assistenziali; b) la valorizzazione professionale dei livelli I-III (anticipo di fascia, art. 15 e indennità). Abbiamo raccolto oltre 500 firme su due diffide ad adempiere per la violazione grave di esplicite norme contrattuali; le abbiamo protocollate e chiesto un incontro chiarificatore ai vertici dell’Istituto.
A distanza di pochi giorni, i sindacati delegati alla contrattazione integrativa hanno firmato le ipotesi di accordo sul fondo benefici assistenziali relativo all'anno 2016 e per la seconda edizione degli anticipi di fascia. Lo hanno fatto avvallando l’illecito operato dell’Amministrazione, pur essendone perfettamente a conoscenza. Infatti hanno inserito delle note a verbale in cui chiedono chiarimenti sulle modalità di calcolo delle risorse perché ritengono non siano corrette. Peccato che la prima nota a verbale sulla costituzione del fondo per i benefici assistenziali sia del 2009, ma l’Amministrazione ha continuato a sottrarre impunemente soldi ai lavoratori con il loro consenso silenzioso! In casi eclatanti come questi, la richiesta all’Amministrazione affinché applichi correttamente il contratto non può trasformarsi in questua, né la critica per il mancato rispetto delle norme può essere relegata tra le note a verbale di un accordo siglato.

Ci domandiamo quale sia la reale controparte dei sindacati questuanti, se l’Amministrazione o i lavoratori che si finge di rappresentare. Questi ultimi, oltretutto, sono in larga parte ignari, perché volutamente non informati dai suddetti, per celare il loro vergognoso operato e i danni procurati.


La delega a questi sindacati non funziona più, riprendiamoci i nostri diritti.

Linkiamo nuovamente le presentazioni predisposte per spiegare quali sono le norme contrattuali violate e di quanti soldi all'anno si tratta: sui fondi per i benefici assistenziali e sulla valorizzazione professionale di ricercatori e tecnologi. La raccolta firme andrà avanti. Di seguito i contatti nelle sedi romane presso cui è ancora possibile firmare:

Balbo 16: Linda Corradi; Maurizio Lucarelli; Mauro Tibaldi.
Balbo 39: Roberta Cecili.
Depretis 74: Andrea Bendandi.
Depretis 77: Davide Di Laurea.
Liegi: Marilena Pappagallo; Silvia Talice.
Marconi: Francesco Borrelli.
Tuscolana: Massimo Lori.