17 giugno sciopero e presidio delle lavoratrici e dei lavoratori dell'INAPP.
APPELLO AL MINISTRO DI MAIO: SERVONO RISORSE AGGIUNTIVE NELLA RICERCA PUBBLICA E NON TAGLI AI SALARI. SI APRA SUBITO LA CONFERENZA DEI SERVIZI
Roma, lunedì 17 giugno 2019
Le lavoratrici e i lavoratori dell’INAPP, ente di ricerca pubblico vigilato dal Mnistero del Lavoro, scioperano oggi con un presidio davanti alla propria sede di lavoro di Corso d’Italia 33 per scongiurare il taglio dei salari, migliorare la qualità del lavoro e garantire uguali opportunità di crescita del personale. A loro sostegno ci saranno i lavoratori e le lavoratrici degli altri Enti Pubblici di ricerca per protestare contro il tentativo del Dipartimento della Funzione Pubblica di introdurre sistemi meritocratici di brunettiana memoria. Inapp si candida a fare da apripista a questa ennesima ingiustizia a scapito dei lavoratori che produrrà un effetto domino su tutti gli altri EPR.
Lo sciopero di oggi è la risposta di USB agli esiti di un tavolo di contrattazione in Inapp dove l’amministrazione, recependo pedissequamente le osservazioni della Funzione Pubblica, propone un sistema di valutazione delle performance che, in assenza di un incremento di risorse per premiare le eventuali eccellenze, si traduce in una riduzione dei salari annui e mensili di tanti lavoratori. “E’ il mantra della differenziazione salariale che, attuato dentro modelli organizzativi chiusi, verticistici e largamente discrezionali, costituisce uno strumento ulteriore dell’amministrazione per punire il pensiero critico.” dichiara la delegata USB Viviana Ruggeri
"Tutto ciò è inaccettabile a fronte dei ridicoli incrementi previsti nell’ultimo CCNL, della più generale perdita di potere di acquisto che i salari hanno subito negli ultimi 10 anni”, di una costante mortificazione delle aspettative dei lavoratori e di un precariato che è ormai diventato strutturale al sistema della ricerca in Italia: in Inapp ci sono ancora 42 ricercatori e ricercatrici che aspettano da 20 anni di essere stabilizzati” .
Rispetto a questa grave situazione USB chiede al Ministro Di Maio l’apertura di una Conferenza dei Servizi che coinvolga il Dipartimento della Funzione Pubblica e affronti il nodo dei salari, anche in relazione ad un piano di sviluppo della ricerca pubblica in Italia gravemente danneggiata dall’accorpamento con la Scuola. La centralità della ricerca non si attua con tagli ai salari, ma con investimenti reali e la valorizzazione dei lavoratori e lavoratrici del settore.