CHI VUOLE AFFONDARE LA RICERCA NEL COMPARTO DELLA SCUOLA?

All’Aran il tavolo sulla riduzione dei comparti del pubblico impiego sta ormai entrando in una fase calda e uno dei nodi ancora da sciogliere è la collocazione dei settori di Università e Ricerca.

C’è un’ipotesi, che oggi sembra prevalere, che vuole il nostro settore degli EPR inglobato dalla Scuola.

Un settore di 22mila lavoratori accorpato ad uno con oltre 900mila dipendenti!

Non è difficile immaginare quale sarà il settore che “comanderà” il contratto! È facilmente intuibile come le specificità, le peculiarità, le esigenze degli enti di Ricerca verranno messi in secondo piano rispetto ad un settore ”di peso” come quello della Scuola

Così come in un più complessivo livellamento dei salari del pubblico impiego, l’accorpamento con la Scuola non potrà che peggiorare le condizioni salariali dei lavoratori della Ricerca. Basti pensare che il comparto della Ricerca, secondo la ragioneria generale dello Stato, ha una media salariale di 40.039 euro contro i 29.130 della Scuola (la forbice è tra i 27623 degli operatori e i 46414 medi dei ricercatori contro quella della scuola di 22327 per gli ATA e i 31027 per gli insegnanti).

E allora ci chiediamo: chi vuole una soluzione che di fatto renderà il settore degli enti Pubblici di Ricerca più marginale di quanto già non sia oggi? Chi sta lavorando ad un’ipotesi che danneggerà i lavoratori della ricerca soprattutto sul piano salariale?

Come USB ci siamo da sempre opposti ai 4 comparti voluti da Brunetta e Berlusconi prima, e sostenuti da Renzi e Madia ora. USB PI ha sempre rappresentato l’esigenza di un comparto specifico o al massimo di un accorpamento con l’Università. Lo continueremo a fare al tavolo dell’ARAN, se necessario anche in splendida solitudine, ma ci chiediamo se tutti siano concordi con un progetto suicida per il settore.

Sicuramente la FLC CGIL ha sempre rappresentato la volontà di un settore della “conoscenza” basata esclusivamente sulla propria struttura organizzativa, certamente non sugli interessi del settore e di chi ci lavora. Ma è giusto condizionare la vita contrattuale di un settore e di migliaia di lavoratori per le esigenze di questo o di quel sindacato? È un’idea condivisa da altre organizzazioni o ci sono pensieri diversi? Sono tutti d’accordo a chiudere la pagina degli Enti Pubblici di Ricerca? Ma soprattutto i lavoratori cosa ne pensano?

Noi non pensiamo che i lavoratori debbano subire passivamente queste scelte che andranno a modificare il loro contratto e avranno conseguenze pesanti sull’organizzazione del lavoro, sulle carriere e sui livelli salariali.

USB PI VUOLE DARE VOCE AI LAVORATORI IN QUESTA VICENDA ED HA ORGANIZZATO UN

REFERENDUM ON-LINE

 

ricerca.usb.it/index.php

 

NON LASCIAMO CHE SIANO ALTRI A DECIDERE IL NOSTRO FUTURO,

FACCIAMO SENTIRE E PESARE LA NOSTRA OPINIONE,

PARTECIPIAMO TUTTI AL REFENDUM ORGANIZZATO DA USB!