CNR, burocrati brunettiani al potere, contro la ricerca. Lunedì 14 assemblea USB
È bene chiarire: non tutti gli amministrativi sono burocrati, anzi. Ma é chiaro che al CNR il direttore generale sta provando ad assumere il controllo totale di tutte le attività dell'ente attraverso una becera burocratizzazione: non più una amministrazione funzionale alla missione di ricerca dell'ente, ma una amministrazione che sfrutta la ricerca e le/i ricercatrice/tori per massimizzare il potere della gerarchia amministrativa. In questo contesto, la proroga di un presidente ormai esautorato ha lasciato, se possibile, ancora maggiore libertà a chi del lavoro di ricerca capisce poco, e che dimostra di sapere anche meno della pratica amministrativa da applicare al nostro specifico settore.
Essere nel comparto della Pubblica Amministrazione per il CNR (e per tutti gli EPR) non può significare perdere la specificità dell'attività lavorativa e dimenticarsi della libertà della ricerca pubblica. Rispettare e valorizzare il lavoro di ricerca e di supporto alla ricerca, significa anche bilanciare opportunamente i rapporti di potere tra apparato amministrativo centrale e istituti. Ad esempio, atteggiamenti ricattatori nascosti, come quelli del monitoraggio su scrivania digitale in cambio dei buoni pasto, non possono essere tollerati.
Soprattutto in questo momento, in cui tutto il mondo è chiamato a rispondere all'emergenza Covid e alla enorme crisi (legata al Covid) che sta investendo la società tutta, è assolutamente inaccettabile strumentalizzare l'emergenza sanitaria per mortificare la ricerca riducendone spazi, risorse e libertà con l'imposizione di procedure lavorative (lavoro agile) assolutamente poco discusse e poco condivise.
Un altro esempio di applicazione discutibile delle leggi sono i bandi art. 15, che costituiscono un palese atto di falso pubblico che l'amministrazione ha messo in mano alle commissioni.
Spieghiamo meglio. Il passaggio da III a II livello è, nelle norme originali, un mero riconoscimento stipendiale: il DPR 171 e i suoi allegati lo statuiscono, e l’articolo 15, scritto dai sindacati della ricerca (di cui oramai resta solo USB, gli altri sono tutti scolastici), era l'erede del passaggio automatico e delle anomale permanenze. In parole povere, tale passaggio non è mai un concorso. In particolare, se valuti per un passaggio orizzontale con pochissime attribuzioni di competenze (imparino a leggere le norme i consiglieri di amministrazione specie quelli eletti dal personale) non può essere impedito il diritto alla valutazione in graduatoria. Il falso si verificherà nel momento in cui un@ ricercatrice/tore con una o più passaggi di fascia verrà bocciato. Infatti, nella verifica della fascia stipendiale si intende proprio accompagnare la crescita professionale verso un salario vicino a quello del livello superiore. Allora essere bocciati nell’articolo 15 da una commissione significa che tale commissione sta negando il valore delle verifiche precedenti. Badate bene: non stiamo dicendo che la commissione non possa valutare. Diciamo che la commissione che boccia sta bocciando anche tutto l'apparato del CNR e sta dicendo che i passaggi di fascia non corrispondono ad una crescita del dipendente.
Vogliamo ricordare che considerazioni analoghe le avevamo fatte rispetto ai bandi riservati ai precari (i “comma 2”) e come organizzazione sindacale siamo gli unici ad averli impugnati. Ora tutto il personale può verificare che sta accadendo la stessa cosa per il passaggio da III a II livello, e può valutare quanto sia stato grave per tutti accettare che una commissione, indirizzata erroneamente da una direzione generale, bocciasse chi era stato valutato positivamente, tramite la reiterazione dei contratti, dai gruppi di ricerca nel corso degli anni.
Siamo certi che anche in questo caso i vincitori festeggeranno poco perché questi bandi art. 15 saranno un delirio di ricorsi.
Tutti in questo ente dovrebbero invece prendere consapevolezza della inaccettabile deriva presa dalla direzione centrale. Ora più che mai la reazione non può essere solo individuale ma deve essere collettiva. Avete visto ormai con chiarezza che un sindacato come quello confederale non serve e non viene assolutamente ascoltato: non é la firma su un contratto che porta vantaggi. L'unica strategia vincente è quella di riorganizzarsi e contrastare quei tavoli di inciucio, dove tutti escono contenti ma a vincere è solo il direttore generale.
Di più, il contenzioso sarà alimentato dalla miriade di commissioni per un bando che è stato separato per aree strategiche e che gli altri enti invece stanno costruendo come bando unico. La valutazione, quindi, sarà comparativa per tutte le professionalità. Una graduatoria per livello significa meno ricorsi, più esigibilità di scorrimento e maggiori possibilità. Senza contare che NESSUN ENTE STA INSERENDO LA BOCCIATURA e pochi il colloquio. Ma stiamo parlando di enti in cui il primo sindacato è USB. E la differenza si vede!
CHE FARE?
Innanzitutto denunciare pubblicamente alle istituzioni l’ulteriore sfregio, dopo quello della rendicontazione delle attività su piattaforma elettronica, che il CNR fa ai suoi ricercatori/tecnologi, chiedendo al nuovo presidente appena nominato le dimissioni del direttore generale. Ma anche prepararci da subito alla difesa dei diritti del personale che mano mano sarà bocciato nelle varie fasi della selezione.
Solo così potremo recuperare valore e riprenderci i diritti. Passando dalla nostra parte e lasciando chi, amministrazione o cgilcisluilanieff fa poca differenza, propone o firma o fa finta di lamentarsi.
Per discutere di questi temi, invitiamo tutti a partecipare alla prossima assemblea, fissata per lunedì 14 Settembre alle ore 14:30, seguendo il link qui sotto.
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Assemblea CRN USB
lun, 14 set 2020 14:30 - 17:00 (BST)
Partecipa alla mia riunione da computer, tablet o smartphone.
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Puoi accedere anche tramite telefono.
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