CNR, giravolta della presidenza dopo l'incontro con USB: non stabilizzerà tutti i precari. Ora gli esclusi devono organizzarsi
Martedì 29 mattina un presidio di USB sulla scalinata del CNR a Roma porta la lotta, le ragioni, le richieste e la piattaforma in piazza ma anche dal presidente del CNR. Un incontro con la delegazione USB raggiunge dei risultati.
Il presidente ha presentato il contesto economico dell’ente e la sua proposta: cofinanziamento di 20 mln, 1150 comma 1 e 200 ccomma 2 entro il 2018.
Non può essere così, presidente! Abbiamo presentato le nostre richieste:
- specificando che i 40 mln della Madia sono dei lavoratori e di chi, come USB, ha lavorato perché fossero 40, anche correggendo i dati inviati alla Funzione Pubblica, quindi la necessità di cofinanziare al 100%
- mettendo sul tavolo i pensionamenti
- proponendo un piano progressivo di assorbimento dei comma 2, a partire da un aumento, già nel 2018, dei 20 mln e delle 200 assunzioni proposte
- sottolineando la necessità dell’interlocuzione parlamentare per un aumento del FOE e su questo come USB siamo già impegnati nelle interazioni parlamentari sul precariato con i vari gruppi
La discussione è stata questa e si è conclusa con il presidente che ci ha parlato di aumento del cofinanziamento a 40 mln per concludere queste prime 1700 stabilizzazioni entro marzo 2019.
Che cosa è successo nel pomeriggio di mercoledì 30?
E’ stato riportato in auge l’accordo del 2 maggio, la nostra battaglia dei 40+40 è stata scalzata e un applauso conclusivo dei sindacati collaborazionisti ha riportato le cose nell’ordine prestabilito.
Lo diciamo con chiarezza, come sempre. Non abbiamo vinto. Perché se è vero che per la partita dei comma 1 va in porto, come USB PI sostiene da mesi, il CNR non accetta la proposta USB (e precari Uniti?) del 40+40. E mette ‘qualcosa’ oltre i 40 mln della Madia. Qualcosa. Non 20 milioni. Basta vedere le dichiarazioni del presidente nei video per rendersi conto che gli 80, 100, forse 200 comma 2 che saranno assunti nel 2018 sono totalmente dipendenti dalla situazione esterna.
Quindi, anche le dichiarazioni della mattinata del ministro Madia vengono parzialmente disattese! L’ente ha fatto il minimo e l’applauso finale dell’assemblea dei sindacati rappresentativi (FLC, UIL e Gilda) chiude la partita mettendo il bollino del consenso sindacale.
E’ ovvio che la presidenza ha fatto il suo. Con i sindacati collaborazionisti ha ridotto gli impegni e ne ha raccolto l’applauso. Grave invece che chi dovrebbe difendere i precari favorisca l'arretramento di quanto ottenuto da USB nella mattinata, solo per interessi di bottega, ma non è una novità.
Adesso se non altro c’è chiarezza. Innanzitutto, nella conclusione del ruolo dei Precari Uniti che, indubbiamente hanno avuto incidenza nei risultati ottenuti nell’ente per quanto riguarda i comma 1, ma nell’applauso di ieri si sono uniti offrendo una sponda alla complicità di CGILCISLUIL con la Presidenza. Con questo non vogliamo colpevolizzare nessuno, ma prendere atto di un fatto.
Unione Sindacale di Base P.I.