Dalla mobilitazione USB a Montecitorio risultati importanti per la Ricerca!
Una bella manifestazione quella di giovedì 22, con oltre duecento lavoratori della Ricerca in piazza su una piattaforma che si riassume nel titolo dignità.
Dignità per la Ricerca Pubblica, dignità per chi ci lavora. Una dignità troppo spesso negata. Dal comparto di contrattazione alla governance, dai salari alle carriere, fino ad arrivare alle infrastrutture e alle condizioni di lavoro.
Una bella manifestazione che ha aperto una proficua interlocuzione con Governo e Parlamento che ha dato frutti immediati e di prospettiva.
La mobilitazione di ieri infatti consolida importanti risultati, parziali ma determinanti. Negli incontri avvenuti nel pomeriggio (in una giornata di votazioni infinite sul decreto anticorruzione) i parlamentari 5 Stelle Bella e Melicchio ci hanno confermato che una delle iniziative più importanti che avevamo richiesto sin da giugno è da ritenersi conseguita. Infatti, l’emendamento 78.034 è stato ‘segnalato’ per l’approvazione. E porterà ad un aumento del FOE degli enti vigilati dal MIUR nel 2019 di 30 mln e di 100 mln nel 2020. Un aumento che permette di portare avanti con determinazione la lotta per le stabilizzazioni, ma anche di risanare situazioni colpevolmente compromesse.
Intervento importante, ma non risolutivo rispetto alle esigenze di tutto il sistema degli EPR. Per questo continuiamo a sostenere la richiesta di defiscalizzazione della ricerca pubblica, così come già avviene per quella privata, e l’inserimento della spesa degli aumenti contrattuali nel fondo generale. Questi interventi significherebbero, già in questa legge di bilancio, altri 80 mln di investimento anche sugli enti non MIUR.
Il secondo risultato è relativo alla polpetta avvelenata contenuta nel nuovo CCNL per gli enti di Ricerca (ovviamente la Scuola questo problema non ce l’ha, quindi non è stato considerato degno di attenzione da chi ha firmato il contratto…), per la quale l’aumento contrattuale relativo a IVP dei ricercatori e indennità di ente annuale per i livelli ce lo stiamo pagando da soli erodendo il fondo accessorio. Senza contare la nota problematica dei fondi accessori che NON possono essere aumentati del pro-quota delle nuove assunzioni. Ebbene ieri abbiamo avuto conferma che il ritiro/inammissibilità dell’emendamento Melicchio (78.01) è coinciso con il preciso impegno da parte del ministro Bongiorno all’introduzione in un decreto della norma. Abbiamo raccolto conferme anche a livello di Presidenza del Consiglio.
Molte ancora le questioni su cui c’è ancora da lavorare, come ad esempio le assunzioni in ASI e INAPP.
In prospettiva, invece, altri importanti impegni sono stati assunti da parte dei deputati della commissione Cultura su governance e comparto. Tematiche che saranno oggetto dell’incontro fissato con il viceministro Fioramonti (contattato anche dai parlamentari durante la manifestazione) la prossima settimana.
La manifestazione ha avuto dei riscontri anche nell’opposizione (ieri è scesa in piazza l’on. Lorenzin per riaffermare il suo impegno in particolare sulla ricerca sanitaria, nella prossima settimana incontreremo Madia e Marattin) che con numerosi emendamenti ha fatto proprie molti dei nostre rivendicazioni.
Con la giornata di mobilitazione di ieri si è voluto riaffermare che la Ricerca Pubblica non è nella disponibilità di questo o quello schieramento politico, perché è un bene che va oltre e che è patrimonio dei cittadini, della committenza sociale che riconosciamo come unico riferimento nostro del nostro lavoro. E pretendiamo che questo patrimonio non venga disperso!
AVANTI COSÌ!
Unione Sindacale di Base Pubblico Impiego - Ricerca