In tutta Italia i precari del CREA consegnano alle sedi del PD la richiesta di stabilizzazione
Basta alla precarietà nel lavoro e del nostro lavoro, la ricerca. Con lo stesso slogan che sta accompagnando le lotte per la stabilizzazione in tutti gli enti di ricerca, oggi i precari del CREA stanno consegnando alle sedi del Partito Democratico delle principali città italiane una lettera indirizzata ai vertici del partito e al Ministro Martina. La richiesta di essere stabilizzati con fondi derivati dalla fiscalità è stata già consegnata a Milano, Forlì e Padova. Con circa 500 precari ancora in servizio, ma anche altri 200 che hanno perso il lavoro in tempi recenti, la richiesta ha il pieno appoggio di USB Pubblico Impiego e necessita di almeno 20 milioni di euro per stabilizzare lavoratori e funzioni. Questo pomeriggio le consegne proseguiranno a Roma, Napoli, Bari, Firenze Udine e Bologna.
Questa iniziativa come le altre che si stanno sviluppando (dall'occupazione dell'Ispra al Presidio al CNR di venerdì) sono il chiaro segnale che precari decennali inseriti nelle norme di stabilizzazione Madia stanno prendendo consapevolezza del ruolo che svolgono rispetto alla collettività e dei propri diritti.
L'impegno di USB PI per il prossimo autunno è che con la legge di stabilità si inizi il rilancio della ricerca pubblica. E andremo a verificare quali ministri investiranno e quali preferiranno puntare sugli interessi privati finanziando fondazioni o enti come l'IIT e lo Human Technopole, veri e propri inghiottitoi di denaro pubblico ad uso e consumo dei privati. I precari non intendono attendere oltre. E quelli del CREA oggi lo stanno chiedendo con chiarezza e determinazione al PD.
USB Pubblico Impiego