Istat: Anche la CUG solleciterà l'Amministazione sui congedi parentali a ore
Un aggiornamento significato sul caso dei congedi parentali a ore, su cui avevamo informato lo scorso 4 luglio (qui il comunicato). Inoltriamo la risposta del CUG - Comitato unico di garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni - dell'Istat, che con l'occasione ringraziamo.
Continueremo a vigilare sul fatto che questo caso di maladministration venga ora definitivamente risolto, procedendo anche al ricalcolo degli errati conteggi orari avvenuti in passato e alla restituzione delle decurtazioni stipendiali eventualmente operate. Senza darlo minimamente per scontato, considerando la riluttanza e l'ostracismo finora mostrato dall'Amministrazione in risposta alle nostre richieste e sollecitazioni.
USB Pubblico Impiego Istat
Da: "CUG per le pari opportunita contro le discriminazioni" <comitato-di-garanzia@istat.it>
A: "Sindacato Usb-Pi Istat" <istat@usb.it>, "Davide Di Laurea" <dilaurea@istat.it>, "Mauro Tibaldi" <tibaldi@istat.it>,
Cc: "sindacal" <sindacal@istat.it>, "Direzione per le risorse umane" <dcru@istat.it>, "ISTAT Direzione Generale" <dgen@istat.it>
Inviato: Venerdì, 5 luglio 2019 19:57:21
Oggetto: Segnalazione su regole sull'orario per la fruizione del congedo parentale a metà giornata
Gentili colleghi,
In riscontro alla mail in calce, si rappresenta che lo scrivente Comitato, analizzata la questione, intende inoltrare al Direttore Generale una nota nella quale ha segnalato, alla luce della disciplina vigente, l'esistenza di un principio generale di libera fruizione del congedo parentale, anche in modalità oraria, da parte di tutto il personale, indipendentemente dalla tipologia di contratto di lavoro subordinato (full time, part time, contratto a tempo determinato).
Per converso, un sistema di computo delle ore di congedo parentale che, in concreto, provochi il rischio che si verifichi un debito orario nell'arco della giornata lavorativa oppure che incida negativamente sull'ammontare delle ore che complessivamente sono destinate ex lege alla fruizione del congedo stesso, non sarebbe conforme alla richiamata disciplina.
Pertanto, anche in considerazione della delicatezza della vicenda, si è chiesto all'Amministrazione, operate le opportune verifiche, di voler adottare ogni provvedimento idoneo a garantire la fruibilità del permesso in piena autonomia, nonché di valutare l’opportunità di attivare un confronto sul punto con le OO.SS..
Cordiali saluti
Fabrizio Rotundi
Presidente f.f. CUG ISTAT
Da: "Davide Di Laurea" <dilaurea@istat.it>
A: "CUG per le pari opportunita contro le discriminazioni" <comitato-di-garanzia@servizio.istat.it>, "Responsabile Anticorruzione" <resp.anticorruzione@servizio.istat.it>
Cc: "sindacal" <sindacal@istat.it>, "Direzione per le risorse umane" <dcru@istat.it>, "ISTAT Direzione Generale" <dgen@istat.it>, "pres" <pres@servizio.istat.it>, "utenza di servizio oiv" <oiv@servizio.istat.it>, "Mauro Tibaldi" <tibaldi@istat.it>, "Sindacato Usb-Pi Istat" <istat@usb.it>
Inviato: Giovedì, 27 giugno 2019 17:49:15
Oggetto: Segnalazione su regole sull'orario per la fruizione del congedo parentale a metà giornata
Salve,
inoltriamo al Comitato unico di garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni (CUG) e al Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza (RPCT) uno scambio di mail riguardante la modalità di valorizzazione dell'orario di partenza della giornata lavorativa per il personale Istat che fruisce del congedo parentale a ore (finora disponibile rigidamente per metà giornata).
Nella risposta della Dcru, fattaci pervenire lo scorso 12 giugno tramite l'Ufficio relazioni sindacali, la modalità viene così descritta:
"Nel sistema informativo del personale, il congedo parentale è stato impostato in modo da non intaccare il permesso privato se fruito in entrata. Pertanto se il dipendente entra alle 12.30 e fruisce del congedo parentale ad ore (ora a mezza giornata pari a 3,36 ore), gli operatori incaricati collocano manualmente il congedo dalle 7.45 alle 11,21. Nelle ore restanti tra le 11,21 e le 12,30, non viene calcolato il permesso privato, nonostante il dipendente non sia in servizio. Ciò non avviene quando il dipendente ha già esaurito le 36 ore di permesso privato. In tal caso il sistema opera la decurtazione."
Di fatto, la scelta di collocare manualmente l'orario d'entrata sempre alle ore 7:45 produce artificiosamente un debito orario nei confronti del dipendente che abbia esaurito (o stia per farlo) le 36 ore di permesso privato. Si prenda l'esempio predisposto dalla DCRU: se il dipendente entra alle 12.30, a 3 ore dall'inizio della fascia obbligatoria e timbrando un congedo che "vale" 3,36 ore, gli viene comunque attribuito un debito per 1,09 ore. Debito che dovrà essere recuperato o, se non recuperato, che viene sanzionato con decurtazioni stipendiali e ha dei risvolti sotto il profilo disciplinare.
Peraltro, come si evince dalle segnalazioni che abbiamo fatto come rappresentanti sindacali, di questa modalità di computo non c'è stata traccia sulla Intranet fino allo scorso 17 giugno 2019.
Chiediamo quindi al CUG di accertare se tale modalità operativa non costituisca una pratica discriminatoria e vessatoria nei confronti dei dipendenti che hanno fruito e fruiscono del congedo parentale a ore, qualora per motivi propri avessero già esaurito le 36 ore di permesso privato, o stessero per farlo.
Chiediamo altresì al RPCT, già a conoscenza delle nostre istanze come direttore DCRU, di verificare se tale modalità operativa non configuri un caso di maladministration e di precedere di conseguenza.
Chiediamo infine di essere messi a conoscenza degli esiti delle istruttorie che verranno istruite o di conoscere le motivazioni per cui doveste decidere di non procedere.
Siamo a disposizione per fornire ogni eventuale chiarimento, approfondimento o delucidazione che possano risultarvi utili se non necessari.
Distinti saluti
Davide Di Laurea e Mauro Tibaldi
per Usb Pi Istat