ISTAT: Ma da qua nessuno se ne andrà
La maggior parte dei precari istat scade nei prossimi mesi. Inizia il percorso di lotta USB per difendere i posti di lavoro, bloccare il lavoro nero e predisporre gli strumenti per arrivare ad una sanatoria generalizzata
Tra poco più di un anno scadranno i contratti della stragrande maggioranza dei quasi 400 precari dell’ISTAT. Non possiamo nasconderci che la situazione è difficile: le decisioni irresponsabili prese dall’amministrazione Giovannini e i continui tagli decisi dai governi dell’austerità hanno costruito innumerevoli ostacoli sulla strada di una soluzione complessiva della vertenza.
Il Decreto D’Alia, spacciato per “soluzione strutturale” al precariato nella P.A., porterà ad un pugno di assunzioni da qui al 2016, mentre non c’è chiarezza neppure sulle risorse a disposizione per le proroghe dei contratti.
L’amministrazione “provvisoria” dell’Istat è priva di ogni strategia anche solo di breve termine, mentre restano disattese le richieste di incontro pretese dai precari durante le mobilitazioni di inizio autunno, culminate nello sciopero del 4 Ottobre.
Continuano però gli ingressi a TD e sarebbero imminenti i primi bandi per assegni di ricerca: tutto continua come se nulla fosse, una sfida al buon senso e alla pazienza dei lavoratori precari.
USB-Istat ha sostenuto le mobilitazioni organizzate dai precari Istat e condiviso la piattaforma di sciopero del 4 Ottobre: una settimana di assemblee, cortei spontanei, irruzioni nelle stanze che “contano” che è riuscita a realizzare quello che pochi credevano possibile, bloccando di fatto buona parte delle attività dell’Istituto. Può accadere ancora, accadrà ancora se non si inverte subito la rotta e non si costruisce una prospettiva credibile per il progressivo assorbimento di tutti i precari Istat.
Chiediamo:
Sospensione del concorso per i profili di ricercatore e tecnologo di III livello;
Convocazione di un tavolo permanente sul precariato, che includa OO.SS. e una rappresentanza dei precari, che coordini tutte le questioni e definisca un “piano di rientro dalla precarietà” e ponga le basi per un futuro Istat a “Precarietà Zero”.
Invitiamo tutti i lavoratori Istat a partecipare alle iniziative di discussione e di lotta organizzate dal Coordinamento Precari Istat “Già Idonei” e a quelle che costruiremo insieme nel 2014. La precarietà è una strategia di divisione dei lavoratori, che rende tutti più deboli.
La solidarietà è la migliore strategia per conquistare diritti, per tutti.
Blocco di ogni nuovo ingresso a TD e stop all’introduzione dell’assegno di ricerca in ISTAT. Revisione radicale del piano di fabbisogno triennale, alla luce della Legge 125
USB-PI Istat