Istat: Mobilità a costo zero
Con deliberazione n. 92/DGEN dell'8 luglio 2016 l’Istituto ha adottato il Piano di mobilità 2016-2018, lo strumento che ha dato il via alla “transumanza” di più della metà del personale per supportare il nuovo contesto organizzativo delineato dall’Amministrazione con la modernizzazione: contando anche gli spostamenti multipli è stata superata quota tremila.
Vale la pena ricordare le modalità confusionarie e penalizzanti con le quali nell’autunno 2016 è stata gestita la mobilità, specie quella straordinaria, nonostante il suddetto Piano prevedesse di minimizzare i disagi e i costi sociali per il personale.
Per compensare il disagio derivante dal trasferimento d’ufficio della sede, l’Amministrazione aveva calcolato le risorse a tale scopo previste dalle norme: i risparmi derivanti dalla trasformazione dei rapporti di lavoro da tempo pieno a tempo parziale, che per il 2016 ammontavano a circa 623 mila euro. Non solo, aveva stabilito anche le modalità di erogazione degli incentivi individuando due fasce di spostamento commisurate alla distanza, la platea dei potenziali beneficiari e l’importo unitario da erogare. Tale documento è stato discusso al tavolo di contrattazione del 12 dicembre 2016.
A distanza di un anno e 3 mesi, degli incentivi per compensare il disagio della mobilità se ne è persa la traccia. E’ il solito copione, quando si tratta di togliere soldi al personale l’Amministrazione è veloce ed efficiente, quando invece si tratta di erogare dei soldi diventa latitante e i tempi si allungano a dismisura.
L’Amministrazione ha affermato che l’accordo è stato presentato a dicembre 2016 al Collegio dei Revisori che lo ha congelato, e anche questa non è una novità. La questione pare sia stata messa in agenda nei prossimi incontri calendarizzati della contrattazione.
Intanto dalla relazione della Corte dei Conti sul bilancio consuntivo Istat del 2016 si apprende che l’avanzo di amministrazione ha superato i 130 milioni di euro (sic!) e che sarà destinato prevalentemente a finanziare la costruzione della sede unica; la spesa per il personale rispetto al 2015 è diminuita del 2,58%, anche grazie al blocco delle progressioni e ai taglieggiamenti sull’accessorio.
Insomma, la politica dei Robin Hood al contrario paga, ma non certo i lavoratori che invece la subiscono.
USB-PI Istat