LETTERA APERTA AL COMMISSARIO ENEA

Roma -

Il governo Renzi ha messo al centro della sua azione riformatrice e di trasformazione del paese il riordino in materia di servizi pubblici locali. Lo Sblocca-Italia, la legge di stabilità e il disegno di legge delega Madia sulla Pubblica Amministrazione rappresentano il quadro legislativo utilizzato per portare progressivamente i servizi pubblici locali sempre più verso forme di privatizzazione e finanziarizzazione.

Avendo creduto profondamente nello spirito referendario che ha portato a vincere la battaglia del 2011 sul nucleare e sulla gestione pubblica dei servizi idrici, seguiamo con preoccupazione le scelte della politica nazionale sempre meno votata all’ascolto della volontà dei suoi cittadini.

Come lavoratori ENEA siamo altresì preoccupati quando leggiamo che Lei ha partecipato all’evento romano dello scorso 16 giugno per il lancio di Utilitalia, la nuova Federazione dei servizi pubblici locali nata dalla fusione delle preesistenti Federutility e Federambiente.

Solleva infatti una certa perplessità la Sua partecipazione in veste di Presidente della Fondazione Utilitatis - che svolge attività di ricerca, consulenza e formazione in  tutti i principali comparti dei servizi pubblici locali di cui si occupa Utilitalia (cioè Acqua, Ambiente, Energia Elettrica e Gas) - essendo al tempo stesso Commissario di un Ente che si occupa sostanzialmente di temi analoghi.

Crediamo spontaneo e lecito, nell’attuale processo riorganizzativo dell’Ente e in assenza di una chiara indicazione della mission e del ruolo istituzionale che questo dovrà svolgere nel prossimo futuro, avere il sospetto che tra Utilitalia, Utilitatis ed ENEA possa configurarsi una ‘armonica triangolazione’.

Le chiediamo pertanto le ragioni di quella che consideriamo una anomalia, o conflitto di competenze, per essere contemporaneamente Presidente della Fondazione Utilitatis e Commissario di un Ente pubblico con evidente sovrapposizione di alcuni settori di attività di entrambi gli organismi e l’opportunità di presentarsi in un ruolo o nell’altro a seconda delle varie esigenze.

D’altronde, operare come Multiutility (*) nei servizi pubblici locali necessita di rilevanti competenze tecnico-scientifiche ed il nutrito team di esperti, opportunamente organizzati da una sapiente committenza, potrebbe essere utile agli interessi particolari che non necessariamente coincidono con il pubblico interesse.

Alfredo Bertocchi
(USB P.I. - Coordinamento Nazionale Ricerca)

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(*)I numeri che Utilitalia rappresenta sono davvero impressionanti: 577 soggetti operanti nei servizi pubblici dell’Acqua, dell’Ambiente, dell’Energia Elettrica e del Gas - tra Società di capitali, Consorzi, Comuni, Aziende speciali ed altri enti - con  90.000 addetti complessivi che forniscono servizi idrici a circa il 76% della popolazione, servizi ambientali a circa il 65%,  servizi di distribuzione gas ad oltre il 35%, servizi di energia elettrica a circa il 20% della popolazione italiana.