NOI NON SIAMO LA RICERCA DI SERIE B! SIAMO LA RICERCA AL SERVIZIO DEI CITTADINI!

 

In questa legge di stabilità c’è tutta l’essenza della filosofia che guida questo governo, peraltro perfettamente funzionale al progetto politico del “mandante” cioè dell’Unione Europea.


Arroganza, prepotenza, protervia, cattiveria sociale. Questi sono i tratti assolutamente impolitici, ma non per questo marginali, dell’azione di questo Governo.


L’esempio eclatante è chiaramente quello della provocazione dei 5 euro lordi medi mensili, ma i tagli alla sanità, in una sanità nella quale non c’è più niente da tagliare, la cancellazione dal vocabolario italiano della parola precari, ci raccontano di un Governo che vuole infierire sui più deboli.


Questi tratti, per così dire caratteriali, del Governo Renzi, sono assolutamente funzionali all’attuazione del progetto di ridefinizione del modello sociale, secondo gli ordini della Troyka.


Nel nuovo modello sociale non c’è posto per noi!
Non c’è posto per una ricerca che non guardi all’impresa, ma ai cittadini.
Non c’è posto per ricercatori liberi.
Non c’è posto per chi non genera profitto.


Non lo diciamo noi. Lo dice una legge di stabilità che investe sugli atenei, cioè sulla ricerca strettamente correlata all’impresa. Quella ricerca pubblica contaminata dai privati al punto che si fatica a distinguere gli uni dagli altri.


Ai nostri Enti Pubblici di Ricerca riserva tagli diretti, come i 20 milioni per gli enti MIUR, o indiretti che dai ministeri ricadranno sugli enti vigilati.
Ai nostri ricercatori, tecnici e amministrativi riserva 5 euro di aumenti medi mensili mantenendo i nostri stipendi molto al di sotto della media europea.
Ai nostri lavoratori precari regala la reiterazione del blocco del turn over. Le duecento assunzioni di ricercatori, a fronte di circa diecimila precari, sono un’elemosina pari a quella dei 5 euro di aumento mensile


NON VOGLIAMO LE VOSTRE ELEMOSINE!


Siamo lavoratori di un settore importante, fieri di svolgere una funzione utile alla collettività e di non essere schiavi delle multinazionali, PRETENDIAMO RISPETTO!

  •  Vogliamo aumenti contrattuali veri, che riconoscano le nostre professionalità e tengano conto di sei anni di blocco contrattuale
  • Vogliamo la stabilizzazione dei precari
  • Vogliamo il diritto alla carriera
  •  Vogliamo poter lavorare per svolgere la nostra funzione al servizio della committenza sociale


PER QUESTO VENERDÌ 20 NOVEMBRE
I LAVORATORI DELLA RICERCA INCROCERANNO LE BRACCIA