Ricerca: il governo Meloni, dopo aver usato Cgil Cisl Uil come megafono propagandistico, assegna zero risorse alla ricerca pubblica. USB lancia lo sciopero generale del 2 dicembre

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Cambiano i governi, ma la ricetta resta costante: tagli alla ricerca pubblica e sovvenzioni solo a quella privata. Anzi in questo caso il Governo Meloni, in continuità con quello Draghi, prima promette e poi non fa niente per far diventare attrattivo ai giovani il settore Ricerca.

Come sempre sarà la lotta di USB a portare i risultati e non le tranquille riunioni conviviali come quella da cui è scaturito il vuoto accordo del 10 novembre. Infatti, oggi, Cgil Uil della scuola scoprono che hanno avuto come unica funzione di megafono del governo amico e nessun fondo è stato destinato al personale della ricerca.  

È da novembre 2021 che USB denuncia l’insufficienza e la parzialità della scorsa Legge di Bilancio, per quanto previsto dai commi 310-317. Risorse insufficienti per la valorizzazione del personale di enti importanti come Cnr, Inaf, Indire, Ingv, si accoppiava alla completa dimenticanza di altri centrali nella vita di tutta la collettività, come Istat, Iss, Ispra, Enea, Crea, Inapp, Anpal e Inail ricerca.

Ieri USB ha inviato alla commissione cultura le richieste di emendamenti per compensare l’assenza del governo su questo tema. Ed è per questo, e anche contro la trattativa all'Aran che peggiora l’ordinamento professionale degli EPR, che come Ricerca Pubblica aderiamo convintamente allo sciopero generale indetto da USB per il 2 dicembre e alla Manifestazione Nazionale del 3 dicembre a Roma.

Unione Sindacale di Base – Pubblico Impiego - Ricerca