Ricerca, martedì 5 a Montecitorio i precari degli enti del MIUR in piazza per stabilizzazioni e rilancio del settore

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Dal 2007 ad oggi tagli per il 15% dei bilanci. Blocco delle assunzioni ed età media sopra ai 55 anni per il personale stabile e intorno ai 40 per quello precario. E' questo il quadro che si prospetta per enti come CNR, Indire, INAF, INFN, INGV e tanti altri che hanno visto la loro capacità di intervento su un settore strategico progressivamente indebolirsi favorendo fughe verso altri contesti meglio finanziati.


Durante questi ultimi mesi la lotta che USB PI Ricerca ha messo in atto per denunciare questo stato di fatto ha visto a partire da febbraio con ISS ed ISTAT, passando per le recenti approvazioni di finanziamenti e norme apposite in prima lettura della legge di bilancio 2018,  ottenere soluzioni per circa 1600 precari (ISS, ISTAT, CREA, ISPRA, INAPP) ed investimenti per quasi 55 mln a regime. Investimenti ottenuti con dure occupazioni ma anche con la trattativa con Ministri che hanno portato a compimento gli impegni.


L'unico Ministro che ha eluso la trattativa e' stato l-ex sindacalista della CGIL Fedeli. Ad oggi sugli 8800 precari storici, di cui il 90% con i requisiti della stabilizzazione Madia, solo 2000 hanno ottenuto 50 mln dal fondo della Funzione pubblica.


Domani, USB PI Ricerca porta in piazza i loro diritti, con delegazioni da tutta Italia e dai vari enti ed in particolare gli occupanti della sede CNR di Pisa che sostengono da 42 giorni la lotta dei 4500 precari con iniziative continue.
Domani i precari della ricerca, nel giorno dell'inizio dell'Iter in seconda lettura della Legge di Bilancio, chiedono ai deputati di maggioranza ed opposizione di investire nel futuro e nella ricerca 250 milioni di euro oltre a quelli già predisposti. Una goccia nel mare del bilancio.

Presidio piazza Montecitorio dalle ore 10,30, martedì 5 dicembre 2017

 

USB PI Ricerca