Ricerca, per rilancio degli Enti di Ricerca Pubblica servono norme ad hoc. USB invia la proposta al Parlamento e Bruxelles riconosce che ha ragione
Il Parlamento Europeo ha riconosciuto la giustezza della petizione di USB che denuncia il mancato recepimento da parte dell'Italia della raccomandazione 2005/251/CE, volta a migliorare il lavoro nella ricerca pubblica.
Mentre l'iter della petizione vedrà il suo corso USB contestualmente ha rilanciato con il Parlamento italiano la proposta di attraverso alcune norme da inserire nel decreto 'Dignità'.
Le proposte di USB PI Ricerca vanno nella direzione di restituire alla Ricerca quella dignità negata dalle politiche degli ultimi anni, da una governance degli enti di ricerca imperniata sul consiglio dei ministri per impedire dispersione economica e differenziazioni, al comparto di contrattazione ad hoc per definire un ambiente di lavoro che ha bisogno di un'organizzazione del lavoro che rispetti le peculiarità del settore, anche in funzione di renderlo maggiormente attrattivo , impedendo le fughe all'estero ove salari e modalità di lavoro sono migliori.
Proposte a costo zero, se si eccettua un piccolo investimento di 50 milioni di euro per estendere anche a questo settore la detassazione delle nuove assunzioni, una possibilità data al privato, ma non alla ricerca pubblica.
Vedremo se ci sono le basi per cambiare veramente, se la discontinuità con i precedenti esecutivi si tradurrà in fatti in un settore strategico per qualsiasi Paese civile.
USB PI Ricerca presentate le proposte, si prepara ad accompagnarle per una ricerca indipendente, finanziata e regolata. Una ricerca che non produce precari, ma forma personale che rimane e non fugge, che crea conoscenza e ricchezza. Una ricerca volta alla committenza sociale, alla collettività senza dimenticare chi ci lavora!
In allegato la petizione europea, la risposta positiva della Commissione Petizioni e le norme proposte per il decreto Dignità.
Usb P.I.Ricerca