Ricerca, perché la sede di Pisa è occupata e tutti devono appoggiare la nostra lotta!
Perché abbiamo occupato? Per tenere durante la discussione della legge finanziaria un faro acceso sul disastro che gli ultimi governi hanno causato alla ricerca pubblica e al personale degli EPR.
Perché questa forma di lotta? Perché siamo convinti, e la storia ci da ragione, che solo attraverso il conflitto si riequilibrano gli interessi in campo nelle vertenze. Anche la storia recente del precariato ci dice questo. Ce lo dicono gli innumerevoli flash mob, presidi, manifestazioni (che pure continueremo a fare) i cui risultati si vedono nella legge di bilancio, nella quale il Ministro Fedeli, dopo essersi impegnata con i sindacati amici, ha riservato ai docenti universitari e ai presidi la “ciccia” e ha lasciato ai precari le briciole. Oggi c’è il rischio, oggettivo, di un movimento, che dall’occupazione dell’ISS ha contaminato tutto il settore producendo risultati in molti enti (sicuramente in CREA e ISPRA) venga vanificato negli enti vigilati dal MIUR e diventi la solita passerella per la politica o per le dirigenze degli enti.
Ma il vantaggio è sempre sui precari? Assolutamente no! Stanziamenti straordinari per le stabilizzazioni si traducono in vantaggi per tutti i lavoratori e per gli stessi Enti. Come sta avvenendo in ISS, dove assunti i precari si possono destinare le risorse delle cessazioni TUTTE od in parte alle carriere. E non solo. Se i precari non ‘pesano’ più sui finanziamenti si liberano risorse da re-indirizzare alla ricerca. E comunque si risponde a diritti precisi e la vittoria è di ordine politico e morale. Non dimentichiamoci che siamo anche cittadini e dobbiamo pretendere sempre uno stato di diritto. Il precariato è la punta dell’iceberg, ma USB vuole contrastare l’impoverimento dei dipendenti pubblici e privati che ci ha riportato agli stipendi dei nostri padri (in termini di potere di acquisto).
Ma perché chiedere 4500 assunzioni e non come fanno altri, poche ‘maledette e subito’? Perché è una strategia perdente. Un film già visto. È la politica della riduzione del danno che ci ha ridotti nello stato in cui siamo oggi, malpagati e con diritti sempre minori. La circolare applicativa dell’articolo 20 molto probabilmente includerà nel comma 2 anche il personale che ha 3 anni di assegno, cococo e TD (senza il requisito di comma 1, ossia le chiamate nominative e chi ha meno di 3 anni) anche in altri enti. Quindi i numeri che ha dato il CNR (2634) non sono attendibili e sarebbero utili alla dirigenza dell’ente, con le solite complicità sindacali, per praticare le consuete politiche clientelari che ben conosciamo. USB PI chiede 1000 posti al comma 1, 1750 al comma 2 e 1750 concorsi con protezione della professionalità acquisita al CNR. Cosi rilanciamo tutto l'ente e tutti i gruppi di ricerca al di là del percorso e dei fondi che sono stati attribuiti in questi anni.
E le graduatorie? In un contesto di numeri consistente tutti gli strumenti sono corretti per risolvere i problemi di ordinamento. Il punto è che il CNR ne ha 680. Se ne scegli X, gli idonei nelle graduatorie 680-X fanno ricorso. Per i precari ora servono strumenti chiari e risoltivi. Se come è avvenuto per l’articolo 15 lo strumento viene ingolfato da ricorsi e diviene uno strumento inutile. Quindi, piena disponibilità a trattarle ma senza clientelismi, senza nepotismi e soprattutto in un sistema di assoluta certezza dell’esigibilità. Se dobbiamo aspettare il 2020 per assumere da una graduatoria con sospensive e blocco delle procedure, prediligeremo gli altri strumenti, perché sappiamo come devono essere usati.
Cosa chiede l’occupazione precisamente? L’occupazione chiede 190 milioni di euro per il CNR (e 500 complessivi) oppure l’appostamento dalle 150 mila cessazioni annunciate dal Ministro Madia di 10 mila unità per gli EPR (e quindi l’equivalente di 485 mln di euro).
Il 10 novembre scioperate? Solo voi organizzate uno sciopero? Ma lo sciopero ancora funziona? Se partecipato e determinato sicuramente si. Basti vedere i baroni universitari che scioperando hanno ottenuto scatti stipendiali biennali, mentre i ricercatori (che non scioperano mai) restano al palo. E’ una lotta impegnativa e difficile, ma praticabile. Consente di fare piazza pulita dei soliti inciuci delle controparti politiche e sindacali e, seppure non si è mai sicuri di vincere, si sa di poterci riuscire. QUindi, si il 10 novembre saremo in piazza unico sindacato della ricerca.
Quando vi fermerete? Impossibile prevedere cosa succederà, valuteremo le situazioni che si creeranno di volta in volta, insieme ai lavoratori in occupazione. L’obbiettivo, come per ISS e per ISPRA, è una norma che dia risposte ai problemi che stiamo ponendo sul tavolo..
Chi partecipa all’occupazione? I lavoratori. Come in ISS ed Ispra, ma in passato in INAPP, le occupazioni sono organizzate da USB su piattaforma chiara e intoccabile e hanno sempre visto la partecipazione di lavoratori, sia aderenti a USB che non iscritti o iscritti ad altre OOSS. In alcuni casi le abbiamo fatte con realtà auto organizzate che avevano approvato piattaforme simili alla nostra. Non abbiamo prevenzioni tranne per le OOSS confederali che riteniamo responsabili dello stato attuale delle cose e sappiamo come si comportano dentro e fuori dai tavoli di trattativa. E gli esempi di questo sono anche recenti al CNR.
Ma con così poco tempo come pensate di ottenere quello che chiedete? USB sta portando avanti questa proposta da settembre 2016. Uno dei punti che più ha rallentato la crescita di consapevolezza e che più ci divide dalle OOSS confederali è stato proprio il fatto che i fondi degli enti non sarebbero bastati, anzi fare piani assunzionali su questi avrebbe causato guerre tra poveri. Dall’audizione sul DLGS 218, noi abbiamo chiesto al parlamento (e parliamo di prove documentali) l’aumento dei fondi ordinari. E su questo obbiettivo sono state costruite le vertenze ISS e ISTAT che, con il coinvolgimento delle dirigenze degli enti e del Parlamento, hanno raggiunto il risultato. Ma sul precariato abbiamo lavorato anche a livello legale attraverso i ricorsi (che non puntano ad arricchire gli studi legali ma ad assumere) e con la denuncia in Europa. La procedura di infrazione che ne è scaturita (e le lotte ISS-ISTAT) hanno prodotto l’articolo 20.
Quali forze parlamentari hanno lavorato e stanno lavorando sulle vostre richieste? Partiti di maggioranza e partiti di opposizione, non abbiamo partiti di riferimento e dialoghiamo con tutti, mantenendo ferma la nostra indipendenza. L'esempio è l'emendamento ISS presentato dalla Presidente di commissione specifica al Senato ma firmato da tutta la commissione.
Abbiamo stilato queste domande e risposte per semplificare. Ma come sempre siamo a disposizione per descrivere nel dettaglio come e quando continueremo la lotta. Sapete dove trovarci!
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