Senza risorse aggiuntive dalla Madia nessuna stabilizzazione negli EPR

Roma -

Che ricaduta avrà l’applicazione dell’articolo 20 sul precariato degli EPR? Questa è la domanda che si dovrebbero porre i lavoratori precari. Infatti, se si vanno a studiare con attenzione le ricadute della norma di stabilizzazione e quelle del dlgs 218 ci si rende conto che i nodi da risolvere sono vari. E tutti pesanti.

Il primo è quello che riguarda le risorse utili alla stabilizzazione. Oltre alle normali risorse assunzionali, la norma Madia consente l'utilizzo dei fondi ordinari utilizzati per pagare i contratti a TD escludendo le risorse derivanti da progetti di ricerca che negli EPR sono la maggioranza. Così come è scritta va emendata includendo tutte le fonti economiche stabili, quali i fondi derivati da Ministeri e Regioni, i fondi premiali del MIUR, i finanziamenti PON/FSE direttamente diretti agli EPR inserendoli e stabilizzandoli nel bilancio ordinario degli EPR. Solo cosi la norma può diventare efficace anche nella Ricerca, passando dai circa 100 assumibili a oltre 2000 stabilizzandi!

La strada è quella dell'investimento nella Ricerca Pubblica realizzato attraverso l'aumento del fondo ordinario legato alla stabilizzazione dei precari e va perseguita con grande determinazione se si vuole davvero rilanciare il nostro settore.

Il secondo punto è chiaramente legato alla realtà del precariato. Le storie dei precari della Ricerca sono fatte di discontinuità e di passaggi tra le varie tipologie contrattuali. Per questo il comma 1 va esteso anche alle forme atipiche o, in subordine, per il raggiungimento del requisito di anzianità devono essere calcolati anche i periodi a cococo od assegno di ricerca.

USB ha presentato una serie di richieste emendative per l'art.20 del decreto legislativo di modifica del testo unico del pubblico impiego.

Al di là degli slogan del Ministro e degli strombazzamenti di CGIL CISL e UIL, la stabilizzazione Madia per gli EPR rischia di rimanere una scatola vuota. Per cambiare il testo unico e, più in generale, per ottenere che la stabilizzazione sia finanziata attraverso un aumento dei fondi ordinari degli enti PER ALMENO 300 MLN DI EURO, servono lotta e determinazione.

Ma noi sappiamo vincere! Lo abbiamo dimostrato e intendiamo continuare a farlo in tutti gli enti già a partire dal 30 marzo davanti alla Funzione Pubblica dove porteremo la rabbia dei lavoratori precari della Ricerca!

Mantenere la ricerca precaria è un reato!

Contro il #Precareato

PRESIDIO AL MINISTERO DELLA FUNZIONE PUBBLICA

Piazza Vidoni, Roma 30 marzo 2017 ore 10,30