Subito un nuovo presidente e un nuovo DG per il CNR. E i soldi non vadano al vaccino svizzero
La storia del finanziamento del CNR al vaccino svizzero è l'ultima goccia! Ci ha convinto a chiedere al ministro Manfredi la nomina di un nuovo presidente. E ci ha convinto a chiedere anche le dimissioni dell'attuale presidente Inguscio, al DG Brignone e del membro del CDA Fantini eletto come rappresentante del personale.
La storia è semplice: mentre i vertici raschiavano il fondo del barile (chiedendo anche i fondi dei progetti agli Istituti) e USB continuava l'azione parlamentare per aumentare il bilancio (attenzione all’emendamento 90.47!), il CDA approvava una fumosa delibera per un accordo CNR-Spallanzani. Era il 23 Marzo.
Il 17 marzo, in assenza di bando pubblico e procedura comparativa con una commissione giudicatrice scientifica, si è posta in atto la decisione, avvenuta in sede politica, di ‘nominare’ il vaccino Reithera come il candidato italiano alla prevenzione dell’infezione pandemica (guardate la puntata di Report del 16 novembre, con i ringraziamenti a USB Ricerca alla fine). Appare chiaro che la delibera del 23 marzo avveniva in assenza di tutti i necessari dettagli, che compaiono solo nell’accordo Spallanzani-Reithera che, dall’analisi documentale, risulterebbe perfezionato solo il 18 maggio. Poi, il 25 maggio (solo 2 mesi! altro che i Prin!) lo Spallanzani approvava l'accordo con il CNR. Negli allegati acquisiti una settimana prima dallo stesso Spallanzani, c'era la descrizione del progetto di ricerca: un progetto di ricerca da svolgere al 70% nel privato, pagato dal CNR e dalla Regione Lazio. Il CNR non appare nel progetto. Nessuna collaborazione. Il privato mantiene tutti i diritti sul vaccino come spiega bene l'articolo 10 del contratto CNR-Spallanzani.
Negli allegati troverete:
- la lettera al Ministro del MUR in cui chiediamo di chiudere la procedura e designare il nuovo presidente;
- la richiesta di dimissioni a presidente e direttore generale;
- la richiesta di dimissioni al dr. Nicola Fantini, rappr. del personale in CDA
Le ragioni dell’ultima richiesta sono politiche: un eletto che dice di voler tutelare la ricerca pubblica denuncia una cosa come questo accordo. Se non lo fa, si dimette. Agli altri membri del CDA (2 membri) chiediamo di cancellare la delibera che ha dato il via a questo atto illecito per tutelare se stessi e il CNR.
La storia e parte dei documenti li troverete nel pdf. Diffondete tutto il materiale anche ai colleghi. Fa male leggere tutto questo, e proprio non ci voleva.
Per difendere quello che resta del Cda occorre fare pulizia.
Per difendere la missione di ricerca del CNR occorre prendere posizione e agire.
Se i responsabili di quella delibera non la cancelleranno, USB continuerà a lottare in tutte le sedi per difendere il CNR e il FOE dagli attacchi e dal tentativo di trasformare il CNR un “agenzia” in cui di ricerca se ne farà sempre meno.
Viva la ricerca pubblica. Viva il CNR!
USB PI - Ricerca