USB, A CHI GIOVA LO STALLO DEL CDA DELL' ISFOL?

Vogliamo che l’Istituto venga messo in condizioni di piena operatività

Roma -

“Con le lotte degli ultimi mesi i lavoratori e le lavoratrici dell’ISFOL hanno difeso l’autonomia funzionale ed operativa dell’Istituto ed i livelli occupazionali contro i tentativi messi in atto dalla politica e dai poteri forti, sia con il governo Berlusconi che con Monti,  che vorrebbero la ricerca scientifica asservita al potere di turno”, ricorda Enrico Mari, dell’USB ISFOL.

 

Prosegue Mari: “Ecco perché, dopo aver chiesto a gran voce la piena operatività di un Istituto attivo da quarant’anni, sia a livello nazionale che internazionale, sui temi delle politiche del lavoro e dell’inclusione sociale, abbiamo accolto con favore la nomina di un Presidente, giunta dopo una lunga fase di commissariamento”.  

 

“Ora però assistiamo ad un inaccettabile tentativo di paralizzare l’operatività del Consiglio di Amministrazione da parte di alcuni suoi componenti”, denuncia il rappresentante dell’USB. “A chi giova questo stallo? Non vorremmo che qualche alto dirigente del Ministero del Lavoro, avendo fallito nel tentativo di chiudere l’Istituto per via politica, voglia ora perseguire lo stesso obiettivo per via amministrativa, magari col sostegno di qualche giornalista poco informato, ma comunque pronto a dipingere l’ISFOL come un Ente inutile dedito a produrre una altrettanto inutile documentazione”.

 

Conclude Mari: “Vogliamo che l’ISFOL venga messo in condizioni di operare e chiediamo al Ministero del Lavoro di ribadire la piena operatività al suo Consiglio di Amministrazione, mettendo fine ad ogni atto di ostilità nei suoi confronti, evitando così conseguenze drammatiche per la sopravvivenza dell’Istituto,  con danno gravissimo all’occupazione e al servizio svolto a beneficio della collettività”.