USB PI DENUNCIA I GOVERNI ITALIANI ALLA UE

Richiesta la procedura di infrazione per infrazione delle norme comunitarie. Il governo deve 'sanare' i precari per sanare le sue illegalità.

Roma -

La denuncia per una procedura di infrazione è un atto che il cittadino europeo può avviare per ottenere dalla commissione europea l’avvio di un’azione (procedura) che verifica se lo stato italiano rispetta la normativa europea. Mentre per ‘reati’ contro la sicurezza economica il pilota automatico dlle banche attiva la procedura immediatamente, la commissione si è guardata bene di intervenire per la progressiva distruzione dei diritti dei lavoratori. La direttiva 1999/70/CE recepisce un accordo tra associazioni datoriali europee e CES (i sindacati collaborazionisti europei) che poneva attraverso alcune clausole dei limiti alla reiterazione dei contratti a tempo determinato e per mantenere dei diritti ‘paragonabili’ con i tempo indeterminato.

L’esempio dei tempo determinato nel pubblico impiego è esemplificativo. La reiterazione dei contratti oltre i 3 anni (5 nella ricerca) avrebbe dovuto portare alla sanatoria (come avvenne con il governo prodi nel 2006) ma recentemente Nicolais, Brunetta, Patroni Griffi ed ora D’Alia (e la Carrozza del MIUR) hanno bloccato, cancellato, impedito di assumere i precari anche alle amministrazioni che lo volevano fare….

Così noi li abbiamo denunciati. L’obbiettivo è mettere in evidenza le contraddizioni tra l’europa che mette in infrazione l’italia sul debito e ‘dimentica’ di constatare l’annullamento dei diritti dei precari.

Chiaramente se i diritti sono palesemente negati ai TD, le false collaborazioni e tutte le forme atipiche rappresentano la più chiara illegalità.

Ma la denuncia colpisce anche alcuni ‘effetti secondari’ dell’annullamento dei diritti.

In primo luogo per la ricerca il mancato riconoscimento dell’anzianità di servizio.

In secondo gli accordi sindacali che cgilcisluil hanno regalato a patroni griffi per ridurre piante organiche (e quindi possibilità di essere assunti) e per il definito blocco delle stabilizzazioni (accordo 11 maggio 2012).

In terzo luogo la negazione dei diritti sindacali (partecipazioni alle rsu e conteggi tra gli iscritti) attraverso i regolamenti per le elezioni RSU presso l’ARAN.

Sappiamo che questa battaglia la vinceremo nelle piazze e con il conflitto ma abbiamo voluto cancellare le ambiguità di CGIL CISL UIL e costringere il governo a sanare le sue infrazioni, sanando i precari.