ENEA: Tra il surreale ed il grottesco ovvero la prevedibile débâcle della trattativa sul trasporto aziendale
Non sappiamo se i dipendenti ENEA abbiano capito davvero cosa stia succedendo al tavolo di trattativa per il Contratto Integrativo, trattativa inchiodata da tempo sulla questione trasporto aziendale. Quello che succederà – e che i sindacati “rappresentativi” si guardano bene dal sottolineare nei loro comunicati – è sostanzialmente un saccheggio delle risorse per i benefici sociali ed assistenziali e del salario del personale per finanziare una parodia di trasporto aziendale che non risponde alle reali esigenze di mobilità dei dipendenti.
Avete capito bene: per un servizio (dis)organizzato in modo tale da soddisfare le esigenze di pochi dovremo pagare tutti. Borse di studio? Zero! Mutui per i dipendenti in difficoltà? Zero! Mancano ancora 200k€? Allora prendiamoli dal trattamento accessorio, in particolare da quello dei ricercatori e tecnologi (e quindi addio art. 15, quello che consente i passaggi di livello dei R&T)! Ma questo non è l’effetto dell’accanimento di burocrati incattiviti, come qualcuno vorrebbe farvi credere: è quello che prevede il contratto nazionale Istruzione e Ricerca, e precisamente al comma 4 dell’art. 68 e al comma 2 dell’art. 96 (che riportiamo in calce), che l’amministrazione ha applicato diligentemente per preservare una parvenza di servizio di trasporto.
Non è certo una sorpresa! La cosa surreale è che gli unici a sembrare sorpresi sono proprio gli artefici di questo disastro: i rappresentanti delle OOSS confederali, quelli che hanno siglato l’accorpamento dei Comparti Scuola, Università e Ricerca e che hanno firmato il contratto I&R, senza evidentemente capirne il contenuto, finendo per ritrovarsi spalle al muro senza alcun margine di trattativa, condannandosi anzi all’inanità anche sul resto della proposta del CCNI. Un integrativo che poteva essere firmato già prima della scorsa estate, visti i contenuti principali rimasti inalterati, ma ritardato da una grottesca cortina fumogena sollevata sulla questione trasporti aziendali e destinata, come previsto dal CCNL I&R da loro stessi firmato, a diradarsi, lasciando ben visibile la realtà di una trattativa che ha certificato la totale inconsistenza delle cosiddette sigle “rappresentative”, il rafforzamento dell’impostazione “meritocratica” dell’Ente con le quote di buoni e cattivi decise a priori e quattro soldi di aumenti già ampiamente erosi dall’inflazione di questi anni. Le responsabilità sono evidenti: i lavoratori ENEA sapranno chi ringraziare!
Noi riteniamo che il problema del trasporto aziendale vada affrontato in maniera diversa tenendo conto delle peculiarità dei singoli centri. Il principio fondamentale è che i Centri ENEA devono essere resi accessibili, tramite una rete integrata di trasporto, a tutti coloro che contribuiscono al loro sviluppo, dipendenti e ospiti; e per questo saranno necessari accordi con le aziende di trasporto pubblico locale per il potenziamento del servizio verso i centri ENEA, e, dove necessario, l’attivazione di collegamenti tramite navette – con una frequenza ragionevole - con i terminali più vicini. Solo in questo modo verrà garantito un servizio esteso, fruibile da tutti e soprattutto compatibile con i tempi di vita e di lavoro dei dipendenti di un Ente di Ricerca.
Art. 68, comma 4. Sono oggetto di contrattazione integrativa nazionale o di sede unica:[omissis]
j) i criteri generali per l'attivazione di piani di welfare integrativo, ai sensi dell’art 96; [omissis]
Art 96, “Benefici socio-assistenziali per il personale”, comma 2. Gli oneri per la concessione dei benefici di cui al presente articolo sono sostenuti mediante utilizzo delle disponibilità già previste, per le medesime finalità, da precedenti norme di legge o di contratto collettivo nazionale, nonché, per la parte non coperta da tali risorse, mediante eventuale utilizzo di quota parte delle risorse per i trattamenti accessori del personale.