Istat: lettera ai vertici sulle progressioni economiche ex art. 53
Inoltriamo ai lavoratori la lettera che abbiamo inviato ai vertici Istat in merito alle progressioni economiche.
Saluti
USB Pubblico Impiego Istat
Al Presidente dell’Istat Prof. Giorgio Alleva
Al Direttore generale Dr. Tommaso Antonucci
Alla delegazione di trattativa
Dr. Valerio Fiorespino
Dr. Paolo Weber
Roma, 8 giugno 2018
Oggetto: bando articolo 53
La riapertura dal 2015 della contrattazione integrativa si è scontrata con il blocco imposto dall’Amministrazione. Nonostante le numerose dichiarazioni piene di buoni intenti, di fatto per altri tre anni l’Istituto non ha voluto valorizzare la professionalità dei propri lavoratori, celandosi dietro i veti del Collegio dei Revisori e degli Organi vigilanti.
I tempi di certificazione dei fondi del salario accessorio sono stati volutamente ed esageratamente dilatati, e il fondo 2017 non fa eccezione: a dieci mesi e mezzo dalla sua costituzione è stato appena approvato dai Revisori ma si è in attesa della certificazione degli Organi vigilanti.
Per non rischiare di perdere il quarto anno, un’Amministrazione equa e lungimirante avrebbe già avviato il bando di selezione per l’art. 53 attraverso un accordo stralcio, da perfezionare dopo l’esito positivo del procedimento di controllo da parte degli Organi vigilanti. Si tratta di una pratica legale e diffusa in molti enti, che consente di guadagnare tempo prezioso (si vedano alcuni esempi riportati in allegato alla presente). Peraltro, l’Amministrazione lo ha appena fatto con il bando per l’art. 54. Infatti alla data di uscita della graduatoria finale di merito, il 21 dicembre 2017, il fondo accessorio 2016 non era ancora certificato perché gli Organi vigilanti lo avevano rigettato a fine ottobre 2017. Il 23 gennaio 2018 i Revisori hanno certificato di nuovo il fondo 2016 con l’addendum, il 25 maggio u.s. è stato sottoscritto definitivamente da Amministrazione e OO.SS trattanti.
Lo si è fatto e quindi si può fare, basta averne la volontà.
Inoltre, la Funzione Pubblica con una nota ha richiamato la selettività delle progressioni economiche, quantificandone anche la quota, che non può superare il 50%. Non solo tale quota non è esplicitata in alcuna norma, ma come si evince dal documento allegato con gli esempi riportati, non è stata rispettata da alcun Ente che ha applicato questo istituto contrattuale.
Sorge spontanea la domanda se l’Istat sia sotto un regime di osservazione speciale che ne limita l’autonomia, se i suoi vertici ne siano complici oppure incapaci di esercitarla; in entrambi i casi a rimetterci sono i lavoratori, che continuano con responsabile professionalità a dare il loro prezioso contributo per il raggiungimento degli obiettivi che l’Istat si è dato.
Distinti saluti
USB Pubblico Impiego Istat